Tra I Binari è una compagnia teatrale di San Miniato che si occupa di partecipatory theater, teatro di comunità, formazione, organizzazione eventi, dal 2012. Da tre anni ci occupiamo ogni estate di animare il quartiere Scioa e i suoi abitanti con il Palio di San Rocco, una celebrazione popolare legata alla devozione per il Santo protettore dei viaggiatori e dei pellegrini. Chiamato anche Festival del Pensiero Popolare, l’evento è occasione di scambio tra arte e cultura locale di incontri tra viaggiatori, ospiti del Festival e comunità.

Si tratta di un vero e proprio processo partecipativo dove attori, tecnici, volontari dell’associazione, comunità del luogo partecipano alla realizzazione della programmazione delle serate sempre ricche di laboratori, incursioni e incontri che animano l’intero centro di San Miniato con un occhio di riguardo al quartiere. Culminando nella sera del 16 agosto, la festa di San Rocco, rigorosamente in Piazza Bonaparte.

Tra i progetti presentati nella 13° edizione abbiamo scelto di testare il CrossCultural ToolBox “Crea il tuo video VR”, realizzato dal progetto Erasmus+ VIRAL for Local Communities per promuovere una delle attrazioni più recentemente valorizzate del centro storico di San Miniato: i Vicoli Carbonai. Un lungo percorso bellico della città risalente al Medioevo che l’associazione Moti Carbonari sta man mano curando e promuovendo come percorso per il tempo libero e come attrazione turistica. Il sentiero attualmente visitabile, che si estende sul lato sud del colle sanminiatese, e che ora è seminato di rose e gelsi, segue il centro storico per circa 2 km da Chiesa della Santissima Annunziata fino a poco più avanti al municipio, ed è stato reso nuovamente praticabile grazie all’impegno dei soci e dei volontari, con la collaborazione del Comune di San Miniato.

La vista che si apre su Calenzano, la Marrucola e Moriolo è molto suggestiva per i viaggiatori e la cura nel lavoro, che ha come obiettivo quello di preservare questo lato di San Miniato, ci ha spinti a realizzare proprio qui l’apertura del Festival e il lancio del programma per l’edizione 2021. Alcuni dei partecipanti alla prima giornata dell’evento si sono infatti trovati a proprio agio a visitare ancora, grazie alla realtà virtuale, questo luogo che gli era già familiare e conosciuto; altri invece lo hanno visitato per la prima volta grazie a questa tecnologia immersiva e ne sono rimasti entusiasti.

Abbiamo realizzato il percorso “Le città nei Vicoli” composto da tre episodi seguendo le indicazioni del ToolBox che ci è stato fornito da VIRAL, che potete trovare anche voi su https://viral.nkey.it/ , e ispirandoci alle precedenti esperienze dei nostri due attori, Francesco Mugnari e Simone “Sciscio” De Fazio. Questi hanno scelto di recitare, indossando vestiti da turista, da safari o da archeologo alcuni estratti del libro di narrativa “Le città invisibili” scritto da Italo Calvino, testo che ripercorre idealmente il viaggio di Marco Polo verso l’Oriente descritto nella sua celebre opera “Il Milione”.

Il passo successivo alla scelta del luogo e la definizione della sceneggiatura è stato quello della realizzazione dei video in realtà virtuale, la quale permette di entrarvi nel vivo provando sensazioni ed emozioni che diversamente sarebbe impossibile provare. Per le limitazioni dovute al periodo festivo, e dovendo evitare di causare piccoli assembramenti lungo il percorso, non è stato semplice ricreare la componente del pubblico all’interno dei video, con la quale avrebbe dovuto coincidere la posizione dell’utente finale, pertanto abbiamo deciso di percorrere una via alternativa. Anche la tecnica di ripresa è stata modificata rispetto a quella indicata dal Toolbox, preferendo delle riprese fisse con cavalletto per la macchina da presa a 360 gradi rispetto alla ripresa dinamica con selfie-stick che ci era stata consigliata; questo è stato necessario per catturare con più equilibrio la scenografia naturale e ottenere una migliore registrazione audio della voce degli attori. Le riprese e il montaggio sono stati eseguiti da Giovanni Golfarini.

La diffusione è avvenuta nel seguente modo: nei giorni del 13 e del 15 agosto, durante l’orario di svolgimento del Festival in piazza Bonaparte (18:00-24:00) è stata disposta una postazione VR promossa da VIRAL dove è stato possibile, agli interessati, sperimentare la visione dei video realizzati dai vari Ambassadors, in particolare quelli del percorso “Le città nei Vicoli” di Tra I Binari e Moti Carbonari. Durante le 12 ore complessive circa 30 persone si sono cimentate in una sessione VR con un tempo medio di 2 minuti per sessione. L’età media dei partecipanti è stata piuttosto bassa, le bambine e i bambini del quartiere Scioa di età compresa tra i 6 e i 12 anni sono stati i più numerosi a partecipare e hanno apprezzato molto il prodotto, con sessioni di durata fino a 6 minuti. I più piccoli sono rimasti infatti entusiasti della loro prima esperienza con un visore VR. I giovani adulti di San Miniato e dintorni, che erano venuti per partecipare al Festival e assistere agli spettacoli teatrali, sono rimasti colpiti dalla possibilità di visitare la loro città attraverso questo strumento e hanno apprezzato il percorso che gli ha suscitato la sensazione di trovarsi in due luoghi e orari diversi allo stesso tempo. Alcuni hanno avuto un’impressione non ben definita tra alienazione e distacco dalla realtà che gli ha ricordato il film “The Truman Show”. A differenza del film, però, in questo caso si è ottenuto un risultato piacevole legato alla nuova tecnologia, che offre una diversa fruizione del legame tra attore e spettatore e le interpretazioni evocative di un testo narrativo che suggerisce figure di città immaginarie. La componente attiva dello spettatore era ben visibile anche nel pubblico più anziano, tra cui è degna di nota la custode della chiesetta di San Rocco; sebbene con qualche diffidenza iniziale il pubblico ha esplorato con divertimento e entusiasmo gli ambienti virtuali apprezzandone la verosimiglianza con la realtà, provando a muoversi all’interno del video e notando come questo surrogato del teatro fosse “più piacevole della solita televisione”.

Per le ragioni prima elencate abbiamo notato che l’assenza di altri spettatori all’interno dei video non ha danneggiato, in definitiva, la sceneggiatura e il risultato finale. Al posto del pubblico è stato inserito, in modo più evidente rispetto a contesti urbani o simulati, un nuovo personaggio: l’ambiente. Tra le caratteristiche più apprezzate di questo prodotto c’è stata l’opportunità di comunicare con l’ambiente naturale circostante e verificarne il suo evidente stato di presenza e vitalità; attraverso il verso delle cicale e l’impatto visivo del panorama rurale che lo spettatore si trova inizialmente alle spalle con la sua flora variegata, è stato possibile ottenere un tipo di prodotto che si differenzia da quelli caratterizzati da una fruizione passiva. Lo spettatore si trova in un autentico teatro all’aria aperta, dove l’unica assenza è quella del proprio corpo, la percezione degli odori e del tatto e la possibilità di muoversi all’interno dell’ambiente. A queste sensazioni, chissà, lavoreremo magari nella futura edizione.

Tra i binari